Eccolo: Natale! Anche quest’anno, a dare una nota di speranza e di luce nello spartito della vita di ciascuno e in quella grande sinfonia che è la storia della nostra umanità. Quella di oggi! Una semplice nota, quella del Natale, che è capace di avviare nuove fasi di vita, nuove consapevolezze e nuove certezze. In definitiva il Natale ci mette dentro la possibilità di nascere continuamente alla vita: di fatto dal Natale dello scorso anno abbiamo fatto il carico di esperienze capaci di donarci il sorriso ma anche di strapparci la serenità, di confermarci nella speranza ma anche di farci piombare nell’abisso della paura e dell’inquietudine. Natale, dunque, viene e avviene nella nostra vita portandoci il dono di una Presenza, quella del Signore in un fragile e indifeso Bambino. Da accogliere, da far crescere, da custodire. In Lui e nella promessa di vita che porta con sé, si sprigiona anche per noi la possibilità della speranza, di una nuova speranza (In alto: Natività, Giotto, affresco nella Cappella degli Scrovegni, Padova).
Ogni uomo, nel profondo del suo cuore, è chiamato a cercare Dio: tutti noi, abbiamo quella inquietudine e il nostro impegno è non spegnere quella inquietudine, ma lasciarla crescere perché è l’inquietudine di cercare Dio; e, con la sua stessa grazia, può trovarlo.
Possiamo fare nostra una preghiera di Sant’Anselmo (1033-1109):
Signore, insegnami a cercarti. Mostrati, quando ti cerco. Non posso cercarti, se tu non mi insegni; né trovarti, se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti! Che io ti trovi cercandoti e ti ami trovandoti!
Tra le inquietudini che chiedono pace e implorano di essere ascoltate, c’è quella che lacera da 10 mesi a questa parte l’Ucraina e, in modo particolare, le famiglie accolte anche nella nostra parrocchia. Ho chiesto loro, durante le novene di Natale dei ragazzi, di raccontare come fino allo scorso anno si vivevano questi giorni di festa e, non senza commozione, è emersa la nostalgia per quella gioia strappata a famiglie e bambini dall’assordante crudeltà delle bombe.
Quest'anno ormai non possiamo essere felici come al solito; la maggior parte delle famiglie non sarà in grado di riunirsi a un tavolo festivo tutti insieme, perché a causa delle ostilità molte famiglie hanno dovuto separarsi, lasciare le loro case, in cerca di protezione e sicurezza. I bambini non potranno camminare in un allegro vestito tra la folla, dando alle persone uno stato d'animo festoso. Ora è pericoloso uscire. Il governo ucraino chiede di rimanere nei rifugi. Le truppe russe colpiscono, lasciando milioni di persone senza luce, acqua e riscaldamento. Ogni giorno, la Russia continua a terrorizzare la popolazione ucraina con l'intenzione di rendere insopportabile la loro vita. Ma gli ucraini sono una nazione forte e con l'aiuto di Dio superiamo tutto. O Signore aiutaci a salvare nostra Ucraina, i nostri cari e amici, il nostro popolo. Chiediamo a tutti santi di pregare per l'Ucraina. Grazie mille per vostro prezioso aiuto e sostegno! Irina, Violeta e Makar
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