Questo fine settimana di Novembre, alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi – con ancora le disposizioni governative sull’emergenza sanitaria in atto –, la nostra comunità parrocchiale accompagna 27 ragazzi nella celebrazione del sacramento della Cresima. Una tappa importante per il loro cammino di vita cristiana e anche nel delicato passaggio di crescita umana nel quale sono immersi e che inevitabilmente fa i conti con le conseguenze dei lunghi ed interminabili mesi segnati dalla pandemia. Infatti i ragazzi dei gruppi “Gerusalemme” e “Gabriele” nel mese di marzo 2020, nel bel mezzo del loro percorso verso la Cresima, hanno fatto i conti con le chiusure e le ristrettezze che ben conosciamo: sono testimone della dedizione e del coraggio con cui i catechisti Giancarlo, Monia, Rita e Mary, li hanno accompagnati, confezionando anche gli incontri in CaD (catechismo a distanza!) e, soprattutto nell’ultimo tratto, proponendo loro esperienze significative di crescita umana e di fede. Indimenticabile il camposcuola a Cuglieri nel mese di Luglio e, proprio domenica scorsa, il pellegrinaggio verso la Basilica di N.S. di Bonaria, affidando a Maria i loro sogni e ciò che maggiormente preoccupa e anima la loro vita. I catechisti: testimoni di vita e di fede per i ragazzi. Ognuno dei catechisti ha donato sè stesso anche dentro la storia personale che stava affrontando e le sfide con cui è stato chiamato a misurarsi; ma sempre e comunque con la fedeltà per i ragazzi e con la determinazione a poter donare loro il meglio di sé.
In questi anni è stato importante poter contare sul supporto e sul coinvolgimento delle famiglie di diversi di loro: presenti, propositivi e coinvolti nel cammino di fede. Non per tutti così, certo, ma pur sempre un segno di speranza per l’intera comunità.
A noi è chiesto, come parrocchia, come catechisti, ai genitori per la loro parte, e come educatori, di seminare, di seminare con abbondanza, con gratuita generosità e con tanta, tantissima speranza. Ne siamo certi: lo Spirito Santo saprà, come lui può, colmare vuoti, valorizzare doni, far radicare intuizioni e riempire di Sé il dono che la nostra comunità, nel volto dei catechisti, degli animatori, dei genitori e di chi ha incrociato le loro vite, è stata per ciascuno dei 27 cresimandi.
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