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CARITAS, DONUM GRATIAE ET MISERICORDIAE IN AETERNUM

Amore, dono di grazia e misericordia in eterno. Questo è il motto che ho scelto e la frase che avete trovato nelle immaginette ricordo della mia ordinazione presbiterale. Cari amici della parrocchia Madonna della strada, siete per me tutto questo! Siete segno di amore, dono di grazia e di misericordia. Era il 4 giugno 2023 quando mettevo ufficialmente piede nella nostra amata parrocchia dopo l’esperienza nella parrocchia di Sant’Antonio Abate in Decimomannu. Un sogno per me, perché come vi ho ricordato nella mia prima messa celebrata tra voi nella solennità dell’Immacolata Concezione, tornavo nel posto dove da bambino dopo il basket giocavo e dove sono nate le prime amicizie.


Beata quella parrocchia dove non pochi fanno tutto, ma tutti fanno qualcosa per il bene della comunità.

Qui si respira questo: e tutto è preghiera. Grazie a tutti voi, nessuno escluso, anche del gran pensiero che avete voluto donarmi al termine della celebrazione Eucaristica domenica scorsa con la bellissima lettera con tutte le vostre firme, che, per evitare “aperture di fontane” ho letto in privato. Mi avete sempre sostenuto e fatto crescere in umanità e fede. Da soli non si va da nessuna parte e soprattutto, tutto possiamo in Colui che ci da forza (cfr. Fil 4,13). Senza una comunità che prega le attività e le vocazioni non nascono né tantomeno crescono e non c’è preghiera vera che rimane inascoltata! Qui si sente il profumo di casa! Ricordatevi però che quello che fate per la comunità, per il prossimo, per i sacerdoti, i diaconi, i seminaristi, lo fate per il Signore! Per questo il mio primo grazie va a Dio che misteriosamente mi ha voluto presbitero. È Lui la risposta alle domande e alla domanda di senso di tutta la mia vita. Dov’è il tuo cuore Andrea? La luce della Sua Pasqua ha illuminato e illumina il buio delle mie carenze e imperfezioni, dei demeriti, delle indegnità, delle mie infedeltà. Lui è l’unica possibilità che risolve integralmente la vita, che rappacifica ogni cosa in noi stessi. È Lui che ti fa capire che è divino il dare ma è anche divino il ricevere. Il sacerdote è il punto d’incontro tra l’uomo e Dio e tra l’uomo e l’uomo. Un incontro giocato in chiave di debolezza ma che trova la forza in chi ha la maniglia, Dio stesso. E questo grazie anche alla potente intercessione di San Giovanni Paolo II (ecco il motivo dell’icona magistralmente dipinta da Beppe), passatomi vicino nel 1985, ha forgiato la mia vocazione, tutto devo alla sua intercessione, e in me risuona questa frase detta a Tor Vergata nel 2000:


È Lui che cercate quando sognate la felicità, è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate: è Lui la bellezza che tanto vi attrae.

Grazie a Maria, madre nostra, attenta discepola del Figlio suo, che mi ha guidato con il suo sguardo premuroso, verso la quale ogni giorno il mio sguardo si è posato donandomi quella serenità e quel coraggio di andare avanti. Il suo SI è il modello di tutti i SI. Lei che è immagine della fede vincente! Che si arrende felicemente alla volontà di Dio: aiutami Maria ad essere modello di umiltà, coraggio e testimonianza. E infine non posso non ringraziare in modo speciale e particolare don Emanuele, una vera benedizione per me e per tutta la nostra amata parrocchia, i suoi consigli sono una luce guida in tutti i momenti. Caro don Ema, o come molti ti chiamano don Manuelle, grazie! E grazie a Mons. Antonio Pilloni. Caro don Antonio, la sua vita è una testimonianza del potere della preghiera, il suo umile servizio alla Chiesa e alla nostra comunità sono fonte per me e per tanti di ispirazione. Grazie per il suo impegno e il suo amore che condivide felicemente e sempre con il sorriso. E ora entriamo nel vivo dell’Avvento, tempo di attesa, di quel dono più grande. Perché sapete quanto vale la nostra vita? Vale quanto il viaggio di Dio qui tra noi. Vieni Signore Gesù!


don Andrea 



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