ALLA RICERCA DELLA FEDE /1
- Andrea Pani
- 20 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 22 feb
Le riflessioni che questa settimana desidero condividere con voi, hanno a che fare con esperienze ma anche constatazioni che ultimamente, complici anche alcuni avvenimenti, mi stanno incalzando.
Anzitutto non posso non far passare sottotraccia la gioia per un caro amico sacerdote che, nel lontano Brasile, è stato designato come Vescovo di una diocesi dalle dimensioni simili all’intera Sardegna: si tratta di don Giuseppe Spiga con cui abbiamo condiviso gli importanti e indimenticabili anni di formazione in Seminario e che nell’ottobre 2023 abbiamo accolto nella nostra parrocchia per un incontro proprio sui temi della missione.
Un’altra significativa esperienza è quella che stanno vivendo le 15 coppie di fidanzati, giunti al sesto incontro nel loro percorso di preparazione al Sacramento del matrimonio: anche gli sposi più anziani che li accompagnano evidenziano la serietà e il coinvolgimento che caratterizza l’appuntamento della domenica sera, riflettendo sui temi che hanno a che fare con la decisione di sposarsi e di vivere questa importante tappa di vita davanti al Signore.
Un elemento, già altre volte condiviso con voi e che periodicamente si affaccia come criticità e anche sofferenza, è la reale percezione di come la fede, e con essa anche alcune sue manifestazioni, stiano perdendo significatività nella vita delle persone, nel contesto sociale e anche dentro le comunità. Accenno solo a qualche questione, che ci riguarda anche da vicino, ma sarebbero veramente tanti i segni che vanno verso questa direzione.
Anzitutto il contatto con i ragazzi a scuola evidenzia, in modo massiccio, come, anche a fronte di anni di catechismo e di immersione nella vita della parrocchia e dell’oratorio, in pochissimo tempo, si senta l’esigenza di staccare e di conseguenza quasi resettare tutto ciò che in termini di conoscenze e di scoperte faccia parte del mondo della fede e della chiesa. Non è una novità ma, direi che dalla pandemia, è un dato che non può non interrogare ed inquietare.
A riprova di questa costatazione vi è anche, e ritorno al percorso per i fidanzati, la conferma, già riscontrata da un po', di una sorta di “assenza di Dio” e della paura/pudore nello scoprire e condividere la fede tra fidanzati: eppure, nella maggior parte dei casi, si tratta di rapporti che durano da anni e che da tempo sono convolati nella convivenza verso la celebrazione sacramentale del Matrimonio.
Non ritorno, poi, sulla tristezza, già più volte espressa, che si prova in alcune celebrazioni nelle ricorrenze dei defunti: funerali, trigesimi e anniversari. A fronte di una chiesa piena sono pochissimi quelli che si avvicinano alla comunione. Con molta misericordia e cercando le parole giuste cerco di farlo presente dicendo che, soprattutto in alcuni passaggi della vita cristiana, il dono dell’Eucarestia è ciò che più di ogni altra esperienza ci unisce veramente al Signore che si fa per noi sostegno e salvezza; dico serenamente che il nostro essere cristiani di fatto passa attraverso il sacramento della Confessione e la partecipazione all’Eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana.
(continua…)

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